CARO PRESIDENTE RENZI, ORA CHE IL ‘’FUTURO È ARRIVATO’’, LO ADOTTIAMO ANCHE NOI IL FOIA?
ROMA, 25 febbraio 2014 - L’Iniziativa per l’ adozione di un Freedom of Information Act in Italia (FOIA.IT) chiede al nuovo presidente del Consiglio di rispettare l’ impegno che egli aveva preso con i cittadini quando, alla fine del 2012, aveva dichiarato: «La prima cosa in assoluto che farei da premier è … adottare il Freedom of Information Act».
L’impegno – ricorda in una nota l’Iniziativa, a cui aderiscono diverse associazioni e circa 2.000 esponenti della società civile - risale alla campagna per le primarie del PD, vinte a fine 2012 da Bersani, quando lo slogan di Renzi era “Il Futuro è Adesso”, ma è stato richiamato anche in occasione del discorso per la fiducia tenuto ieri in Senato.
Ora che il Futuro è finalmente arrivato, signor Presidente, che facciamo, lo vogliamo adottare questo Freedom of Information Act?
L’adozione di un FOIA anche in Italia – rileva il documento – ‘’consentirebbe di rivoluzionare l’impostazione del rapporto tra PA e cittadini, ponendolo finalmente su un piano di parità e di ritrovata fiducia, presupposto essenziale per il sano funzionamento di una democrazia”.
Una modifica della legge attuale nel senso auspicato è l'unico mezzo per ottenere la trasparenza e l'efficienza tanto conclamate dai vari governi, ma per il cui raggiungimento è sempre mancata una concreta volontà politica’’.
‘’E’ in questo senso che l'Iniziativa – conclude la nota - ricorda oggi a Matteo Renzi il suo impegno e si augura che esso venga mantenuto, inaugurando quindi una nuova stagione di trasparenza e di fiducia nel paese’’.
Nel documento si ricorda anche un passaggio della lettera consegnata il 23 luglio dall’Iniziativa al presidente della Camera, Laura Boldrini, in cui si sottolineava come il primo passo da compiere fosse l’abrogazione di tre punti della normativa vigente:
- eliminare la restrizione che consente l’accesso ai documenti pubblici unicamente
a coloro che hanno un interesse “diretto, concreto e attuale” e giuridicamente
tutelato;
- l’obbligo di motivare la richiesta d’accesso ai documenti. Dovrà essere caso
mai la Pubblica Amministrazione a motivare un eventuale diniego all’accesso;
- abrogare il divieto di accedere ai documenti pubblici al fine di esercitare un controllo dell’operato delle Pubbliche Amministrazioni, equiparando quindi la normativa italiana in materia a quella del resto del mondo.
[Fonte: LSDI]